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31/05/2025
IL LATO OSCURO DEI LEGUMI
13/06/2025Un sintomo comune, una causa spesso fraintesa.
Con l’arrivo del caldo, parecchie donne (talvolta anche gli uomini) iniziano a lamentare una sintomatologia apparentemente semplice, ma spesso invalidante e sottovalutata: crampi notturni agli arti inferiori, soprattutto dal ginocchio in giù. Un fastidio che sveglia di soprassalto, colpisce il polpaccio, il piede o la tibia, e costringe a massaggiare, stirare o camminare per cercare sollievo.
La risposta immediata? “Sarà carenza di magnesio”. Quando l’integrazione non funziona, o addirittura peggiora il quadro, è il segnale che occorre andare più a fondo.
Il crampo non è un nemico, ma un messaggero.
Si tratta di una contrazione muscolare involontaria, dolorosa e transitoria, causata da un’irritazione acuta del sistema neuromuscolare. Quello che conta davvero è capire perché questo accade in modo ricorrente, in certi periodi dell’anno, in certe zone del corpo e in certe condizioni individuali.
Le vere cause (spesso trascurate).
1. Disidratazione elettrolitica latente
In estate sudiamo di più e spesso non beviamo o “beviamo male”: tanta acqua povera di sali, con una dieta magari ipoglucidica. Si perdono sodio, potassio, calcio, cloro — e non basta aggiungere magnesio. Anzi, troppo magnesio isolato può peggiorare l’assorbimento degli altri minerali se mal dosato.
2. Microstasi venosa e linfatica
Le vene e la linfa degli arti inferiori possono andare in “affanno” con il caldo, la sedentarietà o l’inattività. Il ristagno irrita le terminazioni nervose e genera una condizione muscolare “spastica” e vulnerabile, specialmente di notte.
3. Irritazione nervosa lombosacrale
Una sofferenza radicolare lieve (da ernie, protrusioni, retrazioni fasciali) può alterare il tono neuro-muscolare del distretto inferiore, portando a crampi notturni cronici o stagionali.
4. Acidosi tissutale e accumulo tossinico
Un’alimentazione acidificante, la scarsa attività depurativa e l’accumulo di metaboliti lattacidi nel muscolo preparano il terreno per la crisi crampiforme.
Come intervenire in modo funzionale:
L’obiettivo non è spegnere il crampo, ma educare il corpo a non generarlo più. Ciò richiede un approccio integrato, naturale, non farmacologico ma fisiologicamente orientato.
✅ Idratazione con elettroliti completi
Non solo magnesio: serve un pool bilanciato di magnesio, potassio, sodio, calcio, zinco, preferibilmente in forma organica (citrati, gluconati, pidolati). La sera, verso le 18-20, è il momento ideale.
✅ Stimolo al drenaggio venoso e linfatico
Da scegliere fitoterapici per la persona (con strategia sartoriale) come:
- Centella asiatica: tonico venoso e ristrutturante del microcircolo
- Ribes nero (gemmoderivato): drenante neuroattivo, antinfiammatorio
- Ginkgo biloba: attivo sul ritorno venoso profondo e sulla circolazione nervosa.
✅ Miorilassanti vegetali per il riposo notturno
Infusi o integratori a base di: - Passiflora
- Escolzia
- Melissa officinale
Agiscono sul tono muscolare e sul sistema parasimpatico, evitando spasmi e ipereccitabilità notturna.
✅ Stimolazione linfatica manuale
Riflessologia connettivale, praticata da un esperto, un semplice massaggio con oli essenziali adatti o spazzolatura a secco serale (dry brushing), partendo dai piedi e salendo verso le inguini, migliora il drenaggio linfatico e vascolare, riducendo il rischio di spasmi notturni.
Non ignorare ciò che il crampo racconta.
Il crampo non va solo soppresso: va ascoltato, interpretato, rieducato.
Può rivelare squilibri profondi nel sistema elettrolitico, vascolare o neurovegetativo.
Arrivare alla causa reale, senza saltare alle conclusioni, è il primo passo per una risoluzione efficace e duratura.
Se i crampi persistono unilateralmente, se compaiono disturbi della sensibilità o se il sonno è gravemente compromesso, ti consiglio di fare degli approndimenti del caso con uno specialista per valutare eventuali componenti neurologiche o vascolari (molto) profonde.
A presto.