I sintomi costituiscono la guida per la scelta dei “medicamenti”.
Nel mio lungo viaggio attraverso la naturopatia, ho appreso come si devono prendere in considerazione non solo i sintomi patognomonici (generici), ma anche e soprattutto quelli personali.
I sintomi forniscono informazioni sulla localizzazione di un disturbo e sul tipo di modifica subita dallo stato di salute, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico.
Fattore importante in questo contesto è conoscere la causa che hanno influito sul soggetto.
In linea di massima tutti i fenomeni dovrebbero essere considerati in modo critico e neutrale, senza escluderne o prediligerne nessuno.
Da questo risulta un’interpretazione dei dati (analisi) secondo un ordine conforme alla struttura gerarchica della persona:
Un chiarimento fondamentale:
Lo scopo non è quello di eliminare o di sopprimere un sintomo agendo direttamente.
La raccolta dei sintomi e l’osservazione durante la consulenza con il cliente, hanno come unico scopo l’individuazione dei “medicamenti” più adatti, che stimolando il sistema di autoregolazione determini una restaurazione rapida, dolce, duratura della salute.
I sintomi che il soggetto descrive, quelli che vengono rilevati appunto dall’osservazione e dalle varie valutazioni, costituiscono un miscuglio che può essere chiarito ed interpretato dividendo i sintomi in due gruppi:
Il nome della malattia è un concetto collettivo, i segni caratteristici sono invece tipicamente individuali.
I disegnatori di satira sono capaci di rappresentare una persona con quattro schizzi, da essere riconoscibile tra mille grazie ad un tratto saliente, particolare e non comune, che caratterizza quel soggetto in modo specifico.
Durante una consulenza, spesso e volentieri i soggetti raccontano che contestualmente ai loro disturbi principali compare in un’altra parte del corpo un dolore o un disturbo funzionale:
il disturbo principale viene quindi accompagnato da un’altra sensazione.
IL SINTOMO COMPLETO
Il sintomo completo dovrebbe contenere:
EZIOLOGIA
Non è sempre facile individuare il fattore scatenante di una malattia (può anche succedere che il soggetto si esprima con troppa fantasia). Se troviamo dei chiari sintomi eziologici, non dobbiamo perderne la traccia: l’eziologia è spesso una via molto sicura per trovare i rimedi appropriati.
Il concetto di “trauma” deve essere interpretato in modo ampio.
Come trauma si può considerare anche soppressioni di una secrezione naturale o patologica: tutte le conseguenze di una soppressione si possono inserire nel gruppo dei “fattori eziologici”.
Diverse terapie topiche per malattie cutanee, raffreddori, diarree, infezioni: possono scatenare delle conseguenze patologiche.
LA SENSAZIONE
II tipo di sensazione deve essere illustrato in modo preciso dal soggetto. L’affermazione generica: «Mi fa male, ho fastidi in tal punto…» non è sufficiente.
Sono importanti soprattutto i dati delle sensazioni che riguardano tutta la persona.
Le sensazioni che vengono vissute nella stessa maniera in diverse parti del corpo oppure riguardano la persona nel suo insieme, hanno sin dall’inizio un grosso peso: il tutto sta al di sopra di ciò che è parziale. L’essere umano non è divisibile.
Unicamente per necessità di tipo pratico distinguiamo le sensazioni su tre piani: emozione, intelletto e corpo.
I SINTOMI DELL’UMORE
Hanno grande importanza: spesso, nello sviluppo di una patologia i sintomi psichici sono i primi a comparire. Le modificazioni dello stato psichico possono dare indicazioni per una corretta terapeutica. Ciò che rende gli esseri umani particolari è la sfera psichica individuale.
L’ANSIA E LA PAURA
Il grande complesso dell’ansia e della paura sono componenti essenziali dell’essere umano. Questo conferma la concezione globale dell’uomo come persona che agisce.
L’ISTINTO DI CONSERVAZIONE E ALTRI IMPULSI
Tutti i sintomi che hanno a che fare con il radicato istinto di conservazione e con il suo contrario, la paura di morire e della morte, richiedono la nostra più grande attenzione.
Quando superano un determinato limite di tolleranza, essi diventano patologici.
L’impulso di distruzione, sia l’autodistruzione che l’auto danneggiamento, l’istinto omicida, l’odio, l’ira estrema, la gelosia infondata, la tendenza allo sperpero, l’avarizia, la presunzione o la mancanza di fiducia in se stessi sono diversi aspetti delle reazioni psichiche che rispecchiano l’essenza umana.
LE RELAZIONI PSICOSOMATICHE
Spesso disturbi funzionali, che hanno un’impronta puramente fisica, nella loro essenza profonda sono espressione di un animo sofferente.Per il terapeuta “leggere tra le righe” disegna un compito estremamente importante: di fatto, molti elementi non vengono espressi con parole:
Un silenzio, un gesto, un’espressione facciale nel corso del colloquio può avere molti significati: di questo insieme fanno parte sia la sintomatologia del corpo che quella dell’anima.
Quanto più il soggetto sente che gli si viene incontro, tanto più veritiere sono le sue dichiarazioni. Spesso è il soggetto stesso a rendersi conto ed è disposto a far cadere la maschera.
La capacità intellettuale è il risultato delle predisposizioni e degli influssi dell’ambiente e viene influenzata in modo decisivo dai nostri sentimenti: le affermazioni verbali del soggetto derivano per lo più da questo insieme.
Come avete potuto osservare, l’analisi e l’interpretazione di un sintomo o di più sintomi necessitano di una profonda attenzione e pazienza da parte del professionista. Nulla va lasciato al caso. Ogni indizio può affermarsi come valido per trarre alla fine delle conclusioni, capaci di dare una possibile soluzione!
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